Saper dire "no"

Sappiamo quanto sia difficile dire no ad un bambino. Possiamo avere paura di ferirlo oppure temiamo che si arrabbi con noi e, sotto sotto, crediamo che poi ci possa volere meno bene. È certamente molto più facile dire e accontentarlo: essere accondiscendenti molte volte ci risparmia fatica e anche qualche capriccio di troppo.

Ma se osserviamo con attenzione il comportamento di un bambino troppo abituato ad essere accontentato ci accorgiamo che in genere è agitato, confuso, urla, grida, fa pianti isterici e a volte è aggressivo. Con il suo comportamento inadeguato è il bambino stesso a dirci che ha bisogno del nostro no, a segnalarci che necessita di regole che gli facciano capire quali sono i limiti entro cui può muoversi, quali sono le cose che può fare e quali invece è meglio evitare; ci mette alla prova per verificare la nostra autorevolezza e stabilità non perché siamo adulti assenti o poco attenti ma, al contrario, siamo troppo amorevoli nei suoi confronti, così tanto da non sapergli dare alcun confine e alcun limite entro cui muoversi.

Quindi, cosa fare?

Sono indispensabili le regole, che devono essere chiare, coerenti e condivise tra i genitori. Dare le regole non significa comandare sul bambino con autorità, ma vuol dire esercitare adeguatamente i propri ruoli: il genitore fa il genitore, il bambino fa il bambino.

È naturale che quest'ultimo fatichi ad accettare da subito e da un momento all’altro i divieti che gli vengono dati, che si arrabbi, che faccia capricci o che ci dica "Vai via! Sei cattivo/a!"; dobbiamo essere in grado di fronteggiare queste sue reazioni con fermezza perchè, dopo che lui avrà "testato" con il suo comportamento la nostra sicurezza e la stabilità delle regole date, pian piano ci accorgeremo che inizierà ad interiorizzarle e a rispettarle e potrà fidarsi pienamente dell’adulto che per lui rappresenta una guida sicura e autorevole, in grado di aiutarlo nel momento del bisogno.

Come detto, le regole e i no non vanno mai imposti in maniera autoritaria ma necessitano sempre di gradualità, di un giusto livello di amorevolezza, di capacità di comprensione dei bisogni del bambino e di un certo grado di naturale mediazione e “contrattazione” tra le due parti. Quindi, parallelamente alla crescita del bambino, i limiti stabiliti verranno progressivamente modificati, coinvolgendolo maggiormente nelle decisioni e cambiando le regole, perché no, insieme.

I vostri bambini come si comportano quando date delle regole?

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